A questo dato si aggiunge però una peculiarità di Instagram: il livello di engagement medio dei contenuti postati su Instagram è del 4,21%, ovvero circa 58 volte più alto di quello di Facebook e 120 volte quello di Twitter.
5. Numeri da capogiro
Instagram ha da poco sfondato quota 400 milioni di utenti, con una media di 300 milioni di utenti attivi mensili. Ad oggi sono stati già condivisi 20 miliardi di foto, con 70 milioni di nuove foto e 2.5 miliardi di like ogni giorno. Nel 2015 i proventi derivanti dall’advertising dovrebbero attestarsi poco sotto i 600 milioni di dollari. Ma le previsioni dicono 2,8 miliardi di dollari per il 2017. Se questi numeri non bastassero il solo fatto di essere di proprietà di Facebook è una garanzia del fatto che continuerà a crescere inesorabilmente.
6. Hashtag efficaci
Al contrario di Facebook, che non è riuscito a far decollare l’utilizzo degli hashtag, Instagram ne sfrutta a pieno la potenza, forse anche meglio di Twitter. Guardando alle statistiche si può notare, infatti, che oltre la metà dei contenuti condivisi contiene almeno un hashtag e che il picco dell’engagement si ottiene utilizzando più di 10 hashtag. Questo significa che gli utenti di Instagram utilizzano e seguono attivamente gli hashtag per loro più interessanti, dandoci la possibilità di raggiungere e interagire facilmente con il pubblico più interessato alla nostra nicchia di mercato.
7. Ottimi tassi di conversione
Instagram ha un vantaggio per i brand abbastanza ovvio che deriva dalla possibilità di pubblicizzare i propri prodotti con uno stile accattivante. Quello che forse non tutti sanno però è che il tasso e il valore delle conversioni sono sorprendenti. La percentuale di utenti provenienti da Instagram che acquistano un prodotto sul sito di un brand è del 1,08%, posizionandosi quarto tra tutti i social network, con un valore medio di acquisto di circa 65 dollari, secondo solo a Polyvore.
8. Tutti i migliori già ci sono
Esatto, l’85% dei top brand utilizzano normalmente Instagram. Percentuale che sale al 96% se si considerano i top brand americani del settore fashion. Perché? Semplice, perché Instagram è un canale comunicativo con un fortissimo impatto visivo, perfetto per uno storytelling focalizzato sul lato umano del brand. E da questi dati direi che tutti i più grandi l’hanno capito.
In conclusione: Instagram si trova ancora in un periodo simile a quello della corsa all’oro. Un periodo in cui è ancora possibile costruirsi profili con centinaia di migliaia di follower. Ma due notizie molto recenti indicano che il “far west” sta per finire.
La prima notizia è che è stata finalmente lanciata in beta la funzionalità multiaccount, a sottolineare come Instagram sia pronto ad aprirsi completamente al marketing. D’altronde fino ad oggi ogni agenzia, o anche ogni privato, che doveva gestire più account, doveva farlo dotandosi di più dispositivi oppure effettuando logout e login continui tra i diversi account.
La seconda riguarda una revisione molto stringente delle policy di accesso alle API che diventerà pienamente operativa a partire da giugno 2016. Questa stretta porterà alla morte di diverse applicazioni di terze parti utilizzate soprattutto per l’automatizzazione dell’interazione con gli utenti (i cosiddetti “bot“). E questo è un segno inequivocabile che Instagram vuole mantenere il massimo controllo sui suoi contenuti.
Instagram On Fire
Se sei arrivato fino a qui forse ti sarai convinto a buttarti nel business di Instagram. Se è così probabilmente avrai bisogno di una guida. Se posso darti un consiglio la guida più esaustiva che ho trovato, per di più in italiano, è il corso Instagram on Fire di Dario Vignali, un blogger esperto di Web Marketing.