Negli ultimi anni sono nate alcune startup che non si sono limitate a proporre un’innovazione in un certo settore economico, ma hanno letteralmente rivoluzionato un intero aspetto della società. È questo il caso di Airbnb, vera bandiera della “sharing economy”, che ha creato un nuovo modello di ospitalità, mettendo in crisi il sistema alberghiero e costringendo governi e amministrazioni locali a svegliarsi dal solito torpore per affrontare questo nuovo scenario.
Airbnb e la sharing economy
Con il termine “sharing economy”, in italiano tradotto generalmente come “consumo collaborativo”, si intende un modello economico nel quale i privati mettono a disposizione di altre persone (dietro compenso ovviamente) beni di loro proprietà o servizi offerti in prima persona.
È così che, grazie ad Airbnb, un qualsiasi privato potrà affittare a turisti in cerca di un alloggio la propria seconda casa quando non la utilizza o quella stanza in più che non sapeva come utilizzare.
Questo approccio, nella sua semplicità, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione: fino a qualche anno fa, infatti, eravamo abituati a pensare che il nostro ruolo nella società si esaurisse con il nostro lavoro da impiegati o operai.
Al contrario il nostro tempo o le nostre conoscenze, così come la nostra casa o la nostra macchina, rappresentano un valore tangibile, sia per noi stessi, perché grazie ad essi possiamo costruirci una rendita aggiuntiva o, perché no, una nuova carriera, sia per il mercato, grazie ai servizi che siamo in grado di offrire.
Il risultato di questo nuovo approccio è stato dirompente ed Airbnb ne rappresenta la punta di diamante: fondata nel 2008, conta ad oggi più di 60 milioni di persone ospitate, in 34000 città sparse in 190 paesi. In particolare l’Italia rappresenta il terzo mercato mondiale di Airbnb dopo Stati Uniti e Francia, con una crescita tra il 2014 e il 2015 del 99%: in parole povere in un anno il numero di annunci su Airbnb è raddoppiato.
Senza dimenticare che la domanda di ospitalità in Italia, il paese più bello del mondo, non può che crescere. Nel 2014 secondo l’ISTAT sono arrivati in Italia oltre 51 milioni di turisti per un totale di pernottamenti pari a quasi 187 milioni.
La cosa più bella di tutto questo è che non serve essere degli imprenditori o avere chissà quale disponibilità economica per entrare in questo mondo: per inserire un annuncio su Airbnb bastano pochi minuti e qualche foto (oltre ovviamente ad un posto letto disponibile).
Air Ninja
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