Linkem è una società di telecomunicazioni italiana che nel corso degli anni è cresciuta, adattando il proprio core business in funzione dell’evoluzione delle tecnologie di connettività senza fili. È nata vendendo servizi di connettività wifi in location pubbliche e private, come hotel, aeroporti e porti; si è evoluta, realizzando le prime reti per la fornitura di connettività residenziale in aree affette da digital divide tramite tecnologia Hiperlan; si è infine affermata, diventando l’azienda leader italiana nella fornitura di servizi di connettività “DSL replacement” in tecnologia WiMax e LTE su tutto il territorio nazionale.
Con quasi 10 anni di permanenza, Linkem ha rappresentato per me molto più di una semplice esperienza lavorativa da inserire nel curriculum. Qualcuno dice che sono entrato in Linkem quando portavo ancora i pantaloni corti. Di sicuro avevo molti più capelli e decisamente non grigi.
Essendo stata la mia prima esperienza nel mondo del lavoro, in Linkem ho imparato a lavorare, a stare in azienda, a rapportarmi con i colleghi e con i superiori, a trattare con clienti e fornitori. Ma non solo. Lavorando in un’azienda che ho visto crescere da 10 a più di 350 dipendenti in questi anni, ho imparato anche a fronteggiare imprevisti, a prendermi responsabilità, a non lasciar cadere la penna a fine giornata, a “far succedere le cose”, ad appassionarmi ad un progetto, sentirlo proprio e lavorare per farlo crescere. Ma questa palestra, che di fatto non è altro che l’evoluzione che ogni startup sogna, mi ha anche portato a desiderare di voler creare qualcosa di mio. Inoltre quando nasci, lavorativamente parlando, dal “caos” di una startup, in cui non ci sono ruoli o reparti, in cui il problema di uno è un problema di tutti, fai fatica ad adattarti ad una realtà strutturata. Fai fatica ad abituarti al fatto di non conoscere i colleghi con cui sali in ascensore. Così dopo tanto tempo ho deciso che era tempo di cercare una nuova realtà da costruire.